Le settimane trascorse hanno portato non solo piogge e neve su tutt’Italia, ma anche temperature più rigide. Ora non basta più uscire di casa con un giacchetto di pelle e le maniche corte. Ebbene sì: è arrivato quel periodo dell’anno in cui dobbiamo tirare fuori cappotti, piumoni e le coperte in pile con cui andare in giro per casa.
L’inverno sta arrivando (cit.) e con lui i giorni dei termosifoni. Se si vive in un appartamento, il riscaldamento sarà probabilmente condominiale e centralizzato. È lecito, quindi, domandarsi come funzionano le regole del riscaldamento condominiale, quali sono e che orari bisogna rispettare. Vediamole insieme.
Qual è la legge che regola il riscaldamento condominiale?
Disporre di un impianto di riscaldamento centralizzato significa avere dei limiti precisi che riguardano le date e gli orari di accensione. Sono state la legge 10 del 9 gennaio 1991, il dpr numero 412 del 26 agosto 1993 e tutte le successive modifiche a regolamentare l’uso del riscaldamento. La necessità di queste norme è nata dall’esigenza di risparmiare energia.
A livello nazionale viene stabilita la durata giornaliera massima dell’accensione mentre sono le regole del condominio a definire con precisione orari di accensione e di spegnimento. Queste regole non valgono nel caso degli impianti che consentono la contabilizzazione del calore, ovvero quelli che permettono di verificare il consumo energetico del singolo appartamento. Un’altra eccezione è costituita dai riscaldamenti gestiti tramite un “contratto di servizio energia” che consente un grandissimo risparmio energetico pur soddisfando le richieste degli utenti.
Il calendario di accensione può essere modificato dai sindaci nel momento in cui si verifichino delle emergenze. Anche i singoli utenti possono attivare singolarmente gli impianti “fuori calendario” a fronte di improvvisi abbassamenti di temperatura, ma solo per metà della durata prevista per legge.
Quali sono le temperature minime e massime previste per il riscaldamento condominiale?
Il decreto legge 551/1991 indica le temperature massime da mantenere negli edifici privati e pubblici. Per abitazioni, scuole e uffici è previsto il raggiungimento di un massimo di 20° con una tolleranza di 2°. Invece, per gli impianti industriali, la temperatura massima è di 18°. Non sono previste, invece, temperature minime.
Trasgredire questi limiti è pericoloso, nonché malsano per l’ambiente. Infrangere la legge può comportare delle pesanti sanzioni. Inoltre, passare da temperature tropicali dell’interno a quelle polari dell’esterno provoca notevoli sbalzi di temperatura che favoriscono raffreddori e altri malanni fisici. Soprattutto quando si va in giro per negozi, non è possibile togliersi e rimettersi il cappotto nel giro di pochi minuti, quindi si rimane tutti imbacuccati a 25°/28°, si suda e poi si esce e si trovano 7°/8°. Non c’è da sorprendersi se poi la nostra salute ne risente.
Le regole di condominio sugli orari di accensione del riscaldamento
Come già detto, è il regolamento dei singoli condomini a determinare quali sono gli orari di accensione e di spegnimento dei termosifoni. Ciò che la legge ha stabilito è la durata massima giornaliera e i giorni di funzionamento dell’impianto di riscaldamento. A questa legge devono necessariamente rifarsi i singoli regolamenti condominiali per stabilire con precisione questi orari.
La durata massima giornaliera di accensione dei termosifoni varia a seconda dell’area climatica in cui ci troviamo. La nostra penisola, infatti, è stata suddivisa in sei zone geografiche e ognuna ha delle indicazioni specifiche. Questo perché le temperature variano da Nord a Sud e le esigenze dei cittadini sono, quindi, molto diverse. Le zone sono state create basandosi sulle temperature medie registrate durante l’anno.

Le zone italiane per l’accensione del riscaldamento
Le zone previste dalla legge sono:
- Zona A: comprende i comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. I riscaldamenti vanno accesi dal 1 dicembre al 15 marzo per massimo 6 ore al giorno;
- Zona B: comprende i comuni di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani dove i riscaldamenti possono funzionare dal 1 dicembre al 31 marzo per 8 ore al giorno;
- Zona C: comprende i comuni di Imperia, Latina, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto. Qui i termosifoni possono essere accesi massimo per 10 ore al giorno dal 15 novembre al 31 marzo;
- Zona D: comprende i comuni di Genova, La Spezia, Savona, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanisetta, Chieti, Foggia, Isernia, Materna, Nuoro, Pescara, Teramo, Vibo Valentia in cui dal 1 novembre al 15 aprile il riscaldamento può rimanere acceso per 12 ore al giorno;
- Zona E: comprende Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila, Potenza che dal 15 ottobre al 15 aprile usufruiscono del riscaldamento per un massimo di 14 ore al giorno.
- Zona F: comprende i comuni di Cuneo, Belluno e Trento dove non è prevista alcuna limitazione per il funzionamento del riscaldamento.
Un aiuto per regolare il riscaldamento condominiale: le valvole termostatiche
Dal 2016 è diventato obbligatorio possedere delle valvole termostatiche su tutti i termosifoni almeno nei condomini con il riscaldamento centralizzato. Queste valvole permettono di regolare la temperatura attraverso una manopola che può assumere 5 diverse posizioni. La temperatura massima non può superare i 20° o i 22°. Una volta raggiunti questi gradi, la valvola si chiude automaticamente riaprendosi solo quando l’ambiente si raffredda nuovamente.
Per conoscere le regole del riscaldamento condominiale, chiedi all’amministratore
Se vivi da poco da solo/a in un appartamento e non sai ancora bene come regolarti per l’accensione dei termosifoni, ti basterà vedere qual è la tua zona di appartenenza così da sapere in quali giorni e per quante ore il tuo impianto potrà essere attivo. Per quanto riguarda gli orari, invece, non dovrai far altro che chiedere all’amministratore il regolamento di condominio così da verificare gli orari in cui puoi accenderli o spegnerli.
